Secondo l’indice dei prezzi elaborato da Idealista, a gennaio i valori del costruito hanno fatto registrare un calo del -0,6% rispetto al mese precedente (nonostante il +2,2% su gennaio 2020).
Discesa attesa al -1,5% per il I trimestre. Dopo, dipenderà dall’andamento di economia e vaccini.
Sono le prime crepe del dopo-covid. Ma la stima è che si ricompongano nel II semestre, se i vaccini consentiranno di ripartire e il recovery fund sosterrà l’economia.
L’anno del mattone si è aperto in terreno negativo per i prezzi delle case usate, che a gennaio fanno registrare una diminuzione dello 0,6% rispetto al mese precedente, attestandosi a un valore medio di 1.734 euro al metro quadro (+2,2% la variazione rispetto a gennaio 2020). È quanto emerge dall’indice dei prezzi elaborato dall’Ufficio studi di Idealista, che, dopo il calo delle transazioni adesso vede i primi effetti sui prezzi delle abitazioni diffusi in parecchie zone del paese.
Regioni L’indice generale osserva una spaccatura del mercato nel mese di gennaio, con la metà regioni in crescita e l’altra metà in discesa. Le macroaree che vedono una maggiore diminuzione dei prezzi sono Lazio (-2,4%) e Lombardia (-1,2%), seguite da Puglia (-0,9%) e Veneto (-0,7%). Calo dello 0,3% per Liguria, Emilia-Romagna e Campania, dello 0,2% in Basilicata e Piemonte. Dal lato opposto le regioni che vedono aumentare maggiormente le richieste dei proprietari sono Valle d’Aosta (2,9%), Molise (1,5%), Marche (1,2%) e Friuli-Venezia Giulia (1,1%). Chiudono in terreno positivo Umbria e Trentino-Alto Adige (0,5% in entrambi i casi), Sardegna (0,4%), Toscana (0,3%), Abruzzo e Calabria (0,2% entrambe le regioni), Sul versante dei prezzi la Liguria (2.451 euro/m²) si conferma la più cara, seguita da Trentino-Alto Adige (2.449 euro/m²) e Valle d’Aosta (2.404 euro/m²). Le richieste più basse dei proprietari in Sicilia (1.041 euro/m²), Molise (909 euro/m²), Calabria (902 euro/m²).
Province Il trend ribassista di gennaio trascina 49 aree provinciali sulle 106 monitorate in terreno negativo (invariati i valori a Cremona, Perugia, Genova, La Spezia, Pisa e Sondrio). A Lecco (-3,7%), Vicenza (-3,6%), Matera (-2,5%) e Frosinone (-2,4%) si registrano i cali maggiori mentre, all’opposto, Nuoro (4,5%), Belluno (3,7%) e Aosta (2,9%) segnano le migliori performance del mese. Relativamente ai prezzi, Bolzano (3.697 euro/m2) è ancora la provincia più cara d’Italia davanti a Savona (3.081 euro/m2) e Firenze (2.895 euro/m2). Nella parte bassa del ranking Biella, con 628 euro, è la più economica davanti a Caltanissetta (699 euro/m2) e Isernia (753 euro/m2).
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